08-11-1974-Movimento-Studentesco-Sciopero-Gen.-Fab.-Pal

Istruzione

Si propongono una serie di indagini e ricerche sui processi macro-strutturali e le fenomenologie pratiche della incipiente gestione tecnico/manageriale, performativa e normalizzante dell’istruzione pubblica, nonché della formazione in generale: da quella universitaria alla formazione permanente (il c.d. “lifelong learning”).

In particolare, si fa riferimento all’area che comprende i saperi umanistici e sociali, quale settore strategico in cui si muove il complesso tecnologico dei poteri/saperi che regolano l’attuale conflitto capitale/società.

L’enfasi e la fattiva centralità assunta negli ultimi anni dal paradigma della “valutazione” (dai test Invalsi nelle scuole superiori al ruolo egemonico assunto da agenzie ministeriali ma dotate di piena autonomia, quali l’Anvur, in ambito universitario), nonché il ritorno  del modello quantitativo e tecnico del sapere,  si interseca alla  sempre più incisiva categorizzazione e gestione “medicalizzante” del disagio e della marginalità sociale (all’interno della scuola pubblica, come nei saperi universitari volti a formare futuri insegnanti ed operatori del sociale).

Per questo si intende privilegiare alcuni ‘punti d’attacco’ che possono tradursi in sotto-categorie e focus di specifici percorsi di ricerca e/o ricerca/azione:

  • Genealogia, costruzione dei saperi esperti e rapporti di forza dei saperi e delle istituzioni valutative
  • Microfisica e prassi della valutazione scolastica ed universitaria
  • Storia della scuola-azienda
  • La gestione del disagio sociale e mentale nella scuola italiana del XXI secolo
  • Tecnicizzazione dei saperi universitari: la “guerra” ai saperi critici
  • Movimenti di protesta e frammentarietà sindacali
  • La scuola e la “rete sociale”: analisi macro e micro dei rapporti tra scuola, territorio e terzo settore

Ulteriori sottosezioni:

  • Recensioni e divulgazione di pubblicazioni, ricerche, eventi
  • Divulgazione e creazione di rete di con associazioni e gruppi impegnati in movimenti critici “dal basso”

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