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Welfare Aziendale, Bio-economia e Reddito di Base

di Simone M. Muzzioli

Il sostegno da parte delle istituzioni pubbliche allo sviluppo di forme di secondo welfare e di welfare aziendale (WAZ) come può essere letto alla luce della crisi dei sistemi nazionali di protezione sociale? Quali le prospettive, le criticità e le sfide che la diffusione di misure di tutela ad opera delle aziende verso i lavoratori pone in sé ed al sistema globale di welfare state? Per provare a fornire una traccia di riflessione su questo complesso ed articolato tema, si è scelto di adottare una prospettiva che tenga conto dell’evoluzione dei fenomeni di secondo welfare alla luce delle trasformazioni socio-economiche in cui si inseriscono. Dunque, adotteremo un approccio bio-politico per inquadrare nel loro complesso queste trasformazioni, cioè metteremo in risalto gli elementi di congiunzione tra le peculiarità relazionali e cognitive con cui il sistema neoliberista attualizza il rapporto di produzione ed accumulazione della ricchezza e gli elementi principali che caratterizzano il welfare aziendale.

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Per una critica dell’economia politica in sanità. Medicina e potere ai tempi della crisi. Materiali di riflessione per un aggiornamento politico culturale sul Servizio Sanitario Nazionale.

di Edoardo Turi

Introduzione. Questioni metodologiche: storicismo e critica dell’economia politica.

Da molto tempo le forze politiche e sociali che si richiamano alle tradizioni politiche e al patrimonio culturale del movimento operaio e democratico e delle forze politiche di sinistra in Italia non sembrano in grado di elaborare un aggiornamento dell’analisi sulla salute e la sanità in relazione ai cambiamenti in atto nel mondo e nel paese: la globalizzazione, la finanziarizzazione dell’economia, le migrazioni, i paesi del BRIC (Brasile, India, Cina) ed, in ultimo, la crisi del 2008 dai sub-prime al default della Grecia sino al Governo Monti e alle lezioni del 2013, il governo Letta-Alfano, poi Renzi-Alfano passando per il berlusconismo e la crisi dell’economia italiana. E’ necessario un grande sforzo collettivo per recuperare il deficit cognitivo determinato da un lato dalla perdita di memoria sia nelle generazioni politiche di militanti, attivisti, operatori e cittadini che hanno costruito la Riforma sanitaria del 1978 in una forma di vero analfabetismo di ritorno, sia in quelle successive che considerano il SSN come sempre esistito e indistruttibile, attraverso un analfabetismo relativo.

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Medicalizzazione e società neoliberale

Medicalizzazione e società neoliberale

di Rosanna Castorina

Il libro di Franca Ongaro Basaglia Salute/malattia. Le parole della medicina ripubblicato nel 2012 a trent’anni di distanza dalla prima edizione (Ongaro 1982) raccoglie una serie di voci scritte tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta e destinate all’Enciclopedia Einaudi. Tale contributo costituisce uno spunto molto importante per affrontare alcune tematiche di stringente attualità che riguardano i concetti di salute e malattia e, nello specifico, il rapporto tra il processo di medicalizzazione/tecnicizzazione della cura e la politica di normalizzazione neoliberale del corpo “malato”, “improduttivo” e “deviante”. Ongaro infatti analizza la nascita della clinica, il successivo processo di graduale superamento dell’ottica custodialistica delle istituzioni totali e giunge a interrogare le possibili contraddizioni che tale rovesciamento, a sua volta, ha prodotto nell’assetto organizzativo e gestionale delle politiche sociali e sanitarie.

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Storie-di-Ordinaria-Corsia

Storie di ordinaria corsia

del collettivo “Medicina in Movimento”

Fascicolo d’inchiesta sulle condizioni
di lavoro al Sant’Orsola

Questo fascicolo nasce dalla necessità di comprendere e avvicinarci meglio alle dinamiche che si sviluppano all’interno delle corsie ospedaliere.
Del rapporto professionale tra medico e paziente, della complessa relazione medico-infermiere e di tutte quelle contraddizioni che vive un settore sul quale si riversano politiche economiche nazionali e sovranazionali non possiamo che avere solo un vago sentore attraverso la nostra attività formativa curricolare.
L’inchiesta nasce dunque da un’esigenza fondamentale: spezzare la catena di una ritmicità tipica dello studente di medicina, che tra lezioni, esami, tirocini, un occhio alla tesi ed una preghiera alla dea della fortuna per la specializzazione, non riesce mai ad avere la necessaria conoscenza della realtà lavorativa in cui un giorno si troverà a vivere.

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La carcerizzazione delle politiche sociali e il ruolo dei saperi psy: un programma di ricerca sulla contenzione

di Luca Negrogno

Fornire una rappresentazione precisa della diffusione della contenzione nei servizi psichiatrici e negli altri contesti di “presa in carico” assistenziale, sociale o sanitaria non è affatto facile: ad oggi non esiste alcun programma scientifico rivolto alla comprensione del fenomeno e alla sua rilevazione sul territorio nazionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di mostrare come dovrebbe essere e che obiettivi dovrebbe porsi tale programma di ricerca. In primo luogo esso dovrebbe riguardare una molteplicità di contesti istituzionali. Il reparto psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale generale, residuo dell’antica istituzione totale, viene infatti considerato il luogo demandato alla contenzione psichiatrica, ma di fatto non costituisce l’unico contesto di gestione “contenitiva” del disagio sociale, delle contraddizioni esistenziali e dei comportamenti conflittuali […]

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Rileggere Franca Ongaro Basaglia: medicina, potere, scienze umane ed organizzazione del lavoro nella società del capitalismo avanzato.

di Riccardo Ierna

“Bisogna capire che il valore dell’uomo sano e malato, va oltre il valore della salute e della malattia; che la malattia come ogni altra contraddizione umana può essere usata come occasione di appropriazione o di alienazione di sé, quindi come strumento di liberazione o di dominio”.
Franca Ongaro Basaglia

 

 

 

 

Salute/Malattia oggi: una rilettura.

«Il vostro libro è bellissimo e molto importante. E’ uno dei rarissimi esempi (c’è gente che darebbe la vita per riuscire a costruirlo in laboratorio) di un libro che si costruisce da sé, vive delle tensioni che si producono al suo interno.» . Seppur riferita ad un altro celebre volume, “L’istituzione negata” , icona del movimento anti-istituzionale italiano e del ’68, la frase di Giulio Bollati potrebbe essere tranquillamente associata anche al testo di Franca Ongaro Basaglia “Salute/malattia – Le parole della medicina” e ristampato recentemente nella “Collana 180” dalla casa editrice Alpha Beta Verlag […]

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padiglione25

Padiglione 25: un’esperienza rivoluzionaria al Santa Maria della Pietà di Roma

di Massimiliano Carboni e Claudia Demichelis

Padiglione 25 è un progetto di film documentario che racconta l’autogestione, sostenuta da un gruppo di infermieri ispirati dalle idee e dalle pratiche di Franco Basaglia, di un reparto dell’Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà.

La storia ha inizio nel 1975, l’anno della vittoria della sinistra alle elezioni amministrative, della pubblicazione di Crimini di pace. Ricerche sugli intellettuali e sui tecnici come custodi istituzionali violenti a cura di Franco e Franca Basaglia, della traduzione italiana de Lo psicanalismo. Psicanalisi e potere di Robert Castel e di Matti da slegare, una video inchiesta compiuta da Marco Bellocchio sulle condizioni dell’Ospedale Psichiatrico di Colorno e sulle prime esperienze di inserimento lavorativo dei pazienti.

Nello stesso periodo, nel manicomio di Roma, prendono servizio alcuni giovani medici che introducono esperienze di apertura significative, ma non riescono tuttavia a imporsi per avviare il superamento di un’istituzione ancora chiusa, che conta più di un migliaio di ricoverati.

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articolo di stanislao

Studio del ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nella realtà produttiva napoletana

di Stanislao Loria

La situazione di grave crisi produttiva e occupazionale e il conseguente evidente stato di disagio dei lavoratori, impegnati strenuamente nella difesa del posto di lavoro prima che del salario, non poteva non ripercuotersi sulle condizioni di salute e sicurezza del lavoro.

Poiché il D.lgs. 81/08 prevede per il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) un ruolo determinante nelle varie fasi di valutazione e di intervento sui rischi presenti nell’ambiente di lavoro, abbiamo pensato che indagare sul reale livello di consultazione di tale figura e della partecipazione di questa al sistema di prevenzione aziendale ci potesse dare un riscontro significativo della situazione. Continua la lettura di Studio del ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nella realtà produttiva napoletana